Conto corrente: aumentano i soggetti che possono controllarci?
Con l’attuazione di una direttiva Europea, crescono gli enti che possono accedere ai nostri dati personali ed ai dati dei nostri conti correnti per fare delle indagini.
Capiamo bene come e perché…
Metto qui sotto il video in cui spiego tutto, ma più sotto, per chi lo preferisce, c’è anche il classico nero su bianco… buona visione o buona lettura.
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Per scelte normative sono già aumentati i soggetti autorizzati ad accedere all’anagrafe dei conti correnti bancari per effettuare delle indagini.
Questa, nella sostanza è un grosso archivio informatico in cui finiscono i dati dei nostri conti correnti, come il saldo ad inizio anno, il saldo a fine anno e tutti i movimenti.
L’obiettivo dichiarato dal governo è quello “agevolare l’uso di informazioni finanziarie e di altro tipo a fini di prevenzione, accertamento, indagine o perseguimento di determinati reati”.
Nella sostanza i nostri governanti vogliono arginare i fenomeni di riciclaggi e di finanziamento del terrorismo anche con uno scambio le informazioni rilevanti con gli stati membri che ne facciano specifica richiesta.
Oltre al Nucleo di polizia tributaria e alla Direzione investigativa antimafia (Dia), potranno aggiungersi ai soggetti legittimati ad accedere al registro nazionale dei conti bancari anche l’ufficio nazionale per il recupero dei beni (Aro), l’autorità giudiziaria e gli ufficiali di polizia giudiziaria, il ministero dell’Interno, il Capo della polizia, i questori ed il direttore della stessa Dia.
L’accesso e l’utilizzo delle informazioni sui conti bancari sono consentiti quando ”sono necessarie per lo svolgimento di un procedimento penale o nell’ambito di un procedimento per l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali”.
Fra le altre novità viene stabilito che la Dia e la Guardia di Finanza potranno trasmettere alle autorità estere, dietro specifica richiesta, le informazioni ottenute.
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