Tassa Patrimoniale: in arrivo negli Usa ed i ricchi sono favorevoli. Ed in Italia?
Negli Usa, una nuova proposta di legge ha acceso i dibattiti politici sulla disuguaglianza.
Nello specifico c’è al vaglio l’ipotesi di una tassa riservata ai possessori di patrimoni pari o superiori al miliardo di dollari o i cui redditi abbiano raggiunto i 100 milioni l’anno nell’ultimo triennio.
Nel corso di un dibattito pubblico, pare che diversi nomi noti tra uomini d’affari e multimiliardari americani si sono espressi in modo favorevole alla nuova tassa, anche se con qualche riserva.
Capiamo bene la situazione, metto qui sotto il video in cui spiego tutto, ma più sotto, per chi lo preferisce, c’è anche il classico nero su bianco… buona visione o buona lettura.
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Tralasciando la forma tecnica della nuova tassa Usa, in tanti si sono espressi in modo favorevole anche se con una riserva che si può riassumere e sintetizzare con un “…dipende però dal come questi soldi vengono poi spesi…”.
Nella sostanza i ricchi dicono “Ok alla tassa, ma solo se i soldi vanno ad aumentare la creazione di pari opportunità ed a creare maggiore produttività”.
Tecnicamente non posso che concordare con questa riserva, perché diciamoci la verità, tassare chi produce e crea ricchezza in un Paese per poi sovvenzionare chi sta comodamente a bighellonare sul divano o al parco, non porta vantaggi a nessuno ed è stato ampiamente dimostrato.
I dibattiti sulle patrimoniali infiammano sempre le discussioni e solo con il famoso senno di poi vedremo se i mille discorsi si tradurranno in azione vera.
Quello che è evidente, però, è che in Italia, Paese per tradizione “furbetto”, a molti si accappona la pelle a solo sentire nominare una patrimoniale ed in tanti si muovono per tempo per capire come minimizzare ogni effetto sul loro capitale di eventuali cambiamenti normativi di questo tipo.
Bene amici, a questo punto per ogni domanda non esitate a contattarmi perché anche per oggi è tutto, quindi vi saluto.
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