Guadagnare con le case, profitto sicuro o mito da sfatare?
Un istinto ancestrale dell’uomo ha fatto si che il MONOPOLI, con oltre 700 milioni di partecipanti, sia nel guinness dei primati come il gioco da tavolo più popolare al mondo.
Sicuramente ci hai giocato anche tu e altrettanto sicuramente ti starai chiedendo che cavolo c’entra il Monopoli con il guadagnare comprando e vendendo case, vero?
Beh capiamolo inseme.
Il Monopoli ha sfruttato la passione ancestrale dell’essere umano per la casa. Perché fin dai tempi della pietra l’uomo, spinto dal proprio istinto di sopravvivenza, girovagava con una clava alla ricerca di cibo e di una caverna, un riparo, un luogo sicuro che poi venne chiamato “casa”.
Ai giorni d’oggi non cerchiamo più caverne ovviamente, ma quell’istinto ancestrale resta ben radicato in quasi tutti noi. Ed è per questo che il settore immobiliare rappresenta la maggior grandezza economica mondiale.
In Italia, poi, superiamo tutti gli altri Paesi mondiali. Da noi, infatti, oltre il 60% della ricchezza privata è fatto di immobili e terreni.
Ma questa fede nel mattone e nel mito del rendimento sicuro, è giustificata?
Per capire a fondo l’argomento di oggi, come per ogni altro tipo di investimento, dobbiamo guardare a 2 fattori.
Da un lato ci sono i dati storici e la storia che i dati ci raccontano. E dall’altro quali sono le prospettive per il futuro, prospettive che incidono sulla possibilità di guadagnare con le case nel prossimo futuro.
I dati
Ma partiamo dal fattore ne.1. Stando ai dati ufficiali pare proprio che la fede del “guadagnare con le case” non sia proprio giustificata.
Una ricerca fatta recentemente da un premio Noble Usa e confermata dalla Banca Centrale Europea, ricerca che vi linko in descrizione sul canale YouTube, ci dice infatti che il settore immobiliare ha avuto si un boom dal 1999 al 2007, mentre dal 2008 ad oggi i prezzi delle case sono costantemente scesi.
Nella sostanza, ci dice la ricerca, i prezzi delle case sono praticamente fermi ai valori di fine anni 90. Niente speculazione e guadagni stellari quindi.
Questo a livello Italia ovviamente, perchè ci sono sicuramente location particolari che fanno un pò storia a se.
Ma a livello generale, chi ha comprato casa verso la fine degli anni 90, ad oggi è addirittura in forte rimessa. E con questa evidenza data dai dati, direi che viene seppellita l’illusione di un investimento sicuro e privo di rischio…
Le prospettive
Veniamo ora al fattore nr. 2, cioè alle prospettive future, perché la storia ci insegna che è successo, ma non possiamo certamente guadagnare sul passato, cioè su quello che il mercato immobiliare ha fatto negli ultimi 20 anni fino ad oggi.
Sono invece le prospettive da oggi ai prossimi 20 anni che ci possono far guadagnare.
Per le prospettive future, sul settore, non pesano solo dinamiche congiunturali come la crisi economica partita nel 2008 o quella nuova da coronavirus, ma anche le tendenze demografiche.
Innanzi tutto l’Italia è il Paese che ha il poco invidiabile record di più vecchio al mondo, cioè il Paese con l’età media dei suoi abitanti più alta in assoluto.
Questo record che non favorisce la nascita di nuovi italiani, il formarsi di nuove famiglie e l’occupazione di nuove case.
Inoltre, secondo una recente proiezione demografica di cui vi metto il link in descrizione sul canale youtube, il numero di abitanti in Italia si dimezzerà entro i prossimi 80 anni.
Al fattore demografico si aggiunge poi anche l’emigrazione di italiani, in particolare giovani ad alta scolarizzazione, emigrazione che è aumentata molto in questi anni di crisi e che potrebbe restare molto alta anche in futuro.
Con la recente diffusione del coronavirus, poi, c’è un nuovo elemento all’orizzonte che può influire negativamente sul prezzo delle case.
Molti lavoratori non vanno più in ufficio e probabilmente non lo faranno più, ma lavorano comodi dal divano di casa loro. E questa novità avrà sicure ripercussioni sui prezzi degli immobili commerciali, ma anche residenziali del centro di tante città.
In conseguenza dei vari fattori che vi ho illustrato, il numero di case vuote continua a crescere e impatta soprattutto sulle seconde e terze case di vacanza, snobbate sempre più dalle fasce più giovani della popolazione.
Le generazioni più giovani infatti sono più mobili o nomadi dei loro genitori e nonni e non sono mentalmente proiettate a fare le vacanze sempre nello stesso posto come accadeva fino alla fine degli anni 90.
In sintesi, oltre ai dati, anche le prospettive non giocano certo a favore di un investimento immobiliare.
Ma allora perché questo mito del mattone non cessa ed attrae molto di più di un qualunque investimento finanziario?
A quanto pare, oltre al nostro istinto ancestrale, il più grosso motivo risiede nel fatto che una casa non la facciamo valutare ogni 3 mesi e difficilmente siamo consci delle dinamiche dei prezzi degli immobili nel lungo periodo.
Dall’altra parte, invece, l’andamento dei mercati finanziari ce lo urlano i Tg anche tutti i giorni, trasmettendoci così ansie e paure difficili da gestire senza una buona cultura finanziaria, cultura di cui in Italia siamo assolutamente carenti e per cui siamo tra gli ultimi Paesi al mondo.
Ma per questo, potete farvi affiancare da un bravo consulente finanziario!
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